"La sottile linea scura"
non è affatto un libro originale. Il narratore ormai anziano che
ricorda un'avventura di quando era ragazzo, in un'america rurale degli
anni 50, dà la possibilità di rivedere le cose di allora con gli occhi
di adesso. E' evidentemente ispirato a "Il buio oltre la siepe" (qui il bellissimo film),
ma anche a "The Body", il racconto di Stephen King da cui è stato
tratto il film "Stand by me". Una operazione simile l'aveva fatta
Grisham con "La casa dipinta".
E lostesso, nonostante la mancanza di originalità, è un bel libro.
Inferiore ai suoi modelli, naturalmente, ma piacevole, ben costruito e
ben scritto. Se devo trovare un difetto è che i personaggi non sono
molto nitidi e faccio un po' fatica ad vederli, mentre
ancora oggi ho davanti agli occhi quello che ho immaginato venticinque
anni fa, quando Scout riconosce chi le ha salvato la vita e
tranquillamente dice "Ciao Boo".