In questo libro non ci sono "buoni", sono tutti cattivi, o vittime. Uno
vorrebbe sperare che la storia sia impossibile, o troppo negativa.
Purtroppo le vicende descritte in "Arrivederci amore ciao" sono fin troppo plausibili. Il genere è quello di "L'oscura immensità della morte",
nero, nerissimo, pitch black. La scrittura di Carlotto, pur essendo
semplice, riesce a comunicare una disperazione che per me è superata
solo da 1984 (un
libro scritto da un grandissimo scrittore che stava per morire dopo
aver visto infranti tutti i suoi ideali). Che l'abbia paragonato a
Orwell la dice lunga del mio giudizio su Carlotto (almeno in
questi due libri). Non li rileggerete mai una seconda volta.
Basta la prima.