La vita di colui a cui piace la matematica è abbastanza grama. Tutte le
cose che capisce, e che arriva ad apprezzare, sono contemporaneamente
banali per lo specialista e incomprensibili per il profano.
L'appassionato d'arte può almeno bullarsi di capire i dipinti di Giorgione e verrà ammirato in società, l'appassionato di scienza e di matematica, o è una mente superiore oppure non può nemmeno raccontare le cose che ha capito perché rischia di essere sbertucciato dagli specialisti senza essere compreso dagli altri.
Non vi commenterò quindi la lettura del libro "La matematica del novecento" di Piergiorgio Odifreddi, un libriccino simpatico che parla di medaglie Fields e di premi Wolf e che ha tanti personaggi che invidio molto di più degli eroi epici dei romanzi di avventure.