Leggendo di teorie fisiche strane, emergenza e riduzionismo, mi sono venute in mente alcune cose. Si dice che la teoria delle stringhe
sia la teoria finale della fisica (teoria del tutto). Ma una volta che
trovassimo l'equazione che regola tutta la fisica non avremmo
ugualmente la possibilità di spiegare tutto.
Vorrei riassumere un ragionamento che ho trovato nel libro "Figments of Reality" e che ho ritrovato in questo articolo di Scientific American (di Stewart, uno degli autori). Il riduzionismo esasperato non fa i conti con il fenomeno dell'emergenza.
Per esempio le regole degli scacchi sono semplici ma giocare è
difficile. Conosciamo la teoria del tutto degli scacchi (le regole) ma
questo non ci permette di valutare facilmente la posizione a metà
partita. Il Go è un gioco per cui questo vale ancora di più, le regole sono ancora più semplici e le partite ancora più complicate.
Il caso in cui questo comportamento complicato emergente da regole semplici è più evidente è quello delle formiche di Langton, che sono automi cellulari quasi banali. La formica originale ha solo due regole:
1) se incontra una casella bianca gira a sinistra, se incontra una casella nera gira a destra 2) cambia il colore della casella da cui esce
Se facciamo partire una formica di Langton su una scacchiera
completamente bianca, la formica comincia a girare attorno al centro e
per qualche migliaio di turni sembra avere un comportamento
completamente casuale. Dopo circa 10000 turni comincia a ripetere
ciclicamente una figura, che in 104 mosse si sposta leggermente in
diagonale. In questo modo forma una striscia rettilinea (un'autostrada)
e si allontana verso l'infinito.
Sporcando il piano con qualche cella nera la formica cambia il suo
comportamento (che rimane assolutamente deterministico, il caos è
solo apparente) ma finisce sempre con il fare un'autostrada e andarsene
via. Conosciamo la teoria del tutto della formica (le due regole qua sopra), ed è stato provato
che non si riesce ad architettare una configurazione di celle che ne
limiti la portata (prima o poi uscirà da qualsiasi rettangolo, per
quanto grande sia). Ma per quanto sia modesto questo piccolo universo, per quanto semplice sia la
formica, non riusciamo a spiegare perché alla fine sembra sempre
costruire un'autostrada verso l'infinito.
Ma c'è di più: con la giusta configurazione delle cellette si riesce a costruire porte logiche sul mondo della formica:
questo significa che la formica (col suo universo di cellette bianche e
nere) può essere trasformata in un calcolatore universale. E questa mi
sembra una cosa di cui il formichiere di GEB sarebbe orgoglioso.
PS: ulteriori notizie le trovate qui. La formica è stata anche generalizzata ad un numero di stati qualsiasi, qui un programma
per giocarci. Se qualcuno fosse interessato ho fatto un programmino
semplicissimo in excel per provare la formica. Per chi invece si
appassionasse al problema del riduzionismo nella scienza qui c'è un articolo piuttosto interessante. Ovviamente se ho scritto delle stupidaggini (non sono certo un esperto) sono pronto a correggere.