Credo di aver già scritto che Philiph Roth scrive divinamente. In "The plot against America" elabora un passato alternativo, in cui Charles Lindbergh ha vinto le elezioni americane del 1940 e ha portato l'antisemitismo al potere. La storia è vista dagli occhi del protagonista, un piccolo Philiph Roth, e della sua normale, piccola famiglia.
Man mano che passa il tempo, Hitler avanza in Europa, le iniziative antisemite si moltiplicano in America, l'ansia aumenta. Non si sa in realtà dove possa arrivare l'antisemitismo (e non lo sa neanche il lettore, grazie al meccanismo del "cosa sarebbe successo se"), in fin dei conti i protagonisti si sentono protetti dalla storia degli Stati Uniti. La tensione cresce ad ogni pagina, sia pure nello stile meticoloso e (si può dire?) prolisso di Roth. Mi è piaciuto molto più degli altrilibri di Roth che ho letto. Angosciante.