Nell'ultimo libro, "Privo di titolo", Camilleri dimostra di non aver
tirato i remi in barca (gli ultimidue non mi avevano fatto una grande
impressione). Questo è uno dei suoi migliori, ed è basato su due fatti
storici: l'uccisione di Gigino Grattuso, unico martire fascista della
Sicilia, e la costruzione di Mussolinia, una città dedicata al duce che
i fascisti siciliani finsero solo di costruire beffando il
dittatorello. Come qualcuno ha scritto (credo Valentini su Repubblica)
la storia di Mussolinia è particolarmente divertente perché è del tutto
analoga ai cantieri fantasma sbandierati da Vespa dal nuovo uomo della
provvidenza.
Chi conosce Camilleri e i suoi romanzi del filone storico sa cosa
aspettarsi e non sarà deluso. La storia si snoda in mezzo agli equivoci
e alle mistificazioni ed è descritta (oltre che dalla voce narrante) da
finti estratti di giornale d'epoca, comunicazioni e lettere con la
consueta dose di ironia. Questa costruzione da vari punti di vista a
volte riesce meglio di altre e questa è una delle volte buone.
PS: Leggo che al Secolo si sono adombrati perché il libro parla male
dei fascisti. Evidentemente Fini non li ha avvisati che la moda è
passata dal Fez alla Yarmulke.