Oscar Wilde sosteneva (contraddicendo Shakespeare) che i nomi sono importanti:
"My one quarrel is with words. That is the reason I hate vulgar realism in literature. The man who could call a spade a spade should be compelled to use one. It is the only thing he is fit for."
E' quindi con raccapriccio che, su segnalazione di Luca Sofri (che leggo per statuto assieme agli altri tre) mi sono letto l'articolo "Linux, la rivoluzione di software libre" sul Riformista.
A parte il contenuto dell'articolo, comunque scadente, l'ignoto/a articolista scrive
Da quando è nato 11 anni fa per iniziativa di uno studente d'informatica finlandese (Linus Thorwald), ...
Si chiama Torvalds.
Sarebbe come scrivere un articolo sull'Italia e dire che la capitale è Rami o sull'Inter dal centravanti Vari. Non si può incolpare il tipografo perché non esiste più. Non è un errore di battitura perché ce ne sono due nella stessa parola (che se anche sei senza braccia e scrivi battendo sulla tastiera con il naso, potresti rileggere e correggere gli errori).
Questa è roba che è stata stampata. Sprecando alberi. E quell'altro non venga a rompere i cabasisi con De Kerkove o Gould, quando qui un giornalista professionista (pagato con i miei soldi) non ha saputo nemmeno usare Google.
Valà che la fuffa è meglio.
6:42:15 PM
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