Credo fosse Vilfredo Pareto (che conosco di rimbalzo, attraverso i bei libri di Roberto Vacca) ad aver sostenuto per primo che le nostre convinzioni sono completamente estranee alla logica. Uno si fa una convinzione su basi emotive, poi ci fa su una serie di ragionamenti che gli sembrano buoni e propaganda quelli, come se contassero qualcosa.
Ho scoperto che è vero un pomeriggio, il 9 aprile del 78, la prima volta che andai a vedere il Bologna non in curva (mio cugino aveva i biglietti per il settore "distinti"). Fu un pomeriggio entusiasmante, il Bologna vinse per 3-2 sul Lanerossi Vicenza (il Vicenza era secondo, il Bologna penultimo) e ci furono episodi contestati sui gol degli ospiti. Ero vicino (dai distinti si vede molto meglio che dalla curva) ed ero sicuro di aver visto bene: tutti e due i gol erano irregolari.
Poi, a casa, le immagini televisive mi hanno fatto vedere che mi sbagliavo, in pieno. Eppure avevo visto con i miei occhi. In niente come il calcio questa cecità intellettuale è evidente. Tutti lo sappiamo, non c'è nemmeno bisogno di portare esempi.
Personalmente questa cosa mi disturba, ed è per questo che ultimamente non partecipo a discussioni calcistiche o politiche con l'intento di far cambiare opinione all'altro, anche se sostiene assurdità evidenti.
Però c'è un limite. Non sostenete con me la fondatezza di Astrologia, Ufologia, Parapsicologia, Malocchio, Maghi, Streghe, Chiromanti e Fattucchiere perché sarò inurbano e maleducato (lo sono stato di recente). E' più forte di me.
Io vi ho avvisato.
7:01:54 PM Bel post? Si No
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