Famiglia riunita davanti alla televisione. In onda il polpettone Troy.
Federico (5): Quindi si chiamava Paride, da giovane.
Io: .... chi??
Federico: Legolas!
....
Ormai mi sono messo a leggere gialli con regolarità. Questa volta è il
turno de "Il commissario Bordelli", di Marco Vichi. E' un giallo
classico, non cruento, con il commissario Bordelli alle prese con
l'omicidio di un'anziana signora e il tentativo di trovare le prove
per incastrare i probabili omicidi, gli eredi. Vichi scrive con uno
stile garbato e competente, la lettura scorre con piacere.
Il libro è però troppo poco ambizioso, a mio parere. C'è critica
sociale, ma poca, c'è il tratteggio di un'epoca interessante (la
Firenze degli anni '60) ma appena accennato.
Chi mi ha prestato il libro lo ha paragonato a Scerbanenco, ma per me
come stile assomiglia di più a Camilleri, anche se è meno divertente.
Non vorrei però criticarlo troppo, ho passato un
pomeriggio piacevole, complessivamente direi che è un'opera ben riuscita.