Le avventure di Lisbeth Salander arrivano al terzo capitolo: "La regina dei castelli di carta". Stieg Larsson conclude la trilogia che stanno leggendo tutti e porta a termine tutte le storie che non posso raccontare altrimenti anticiperei troppo dei primi due romanzi.
Per fortuna la deriva incredibilista del secondo libro viene leggermente contenuta e la storia arriva ad una fine abbastanza soddisfacente, e come sanno gli sceneggiatori di Lost è molto più facile cominciare una storia che finirla. Non che non abbia difetti: è troppo lungo, ci sono troppi personaggi con nomi troppo svedesi e quindi indistinguibili, i dialoghi non sono certo il massimo della letteratura, i cattivi sono dei fessi matricolati. Però in una settimana ce lo siamo letto in due, e sono quasi novecento pagine.