Manco ci provo a descrivere la trama di questo "La casa del sonno" di Jonathan Coe. La storia è basata su avvenimenti che vengono raccontati alternativamente a distanza di dodici anni gli uni dagli altri. Ogni avvenimento nel passato ha un riferimento nel presente e ogni personaggio si incastra con gli altri con una trama accuratamente congegnata.
Johnatan Coe è indubbiamente un abile orologiaio, e non c'è pagina di questo libro che non te lo ricordi. Inoltre sa anche essere parecchio spiritoso (penso soprattutto all'articolo stravolto dalla semplice alterazione dell'ordine delle note) e molta della satira dell'Inghilterra di quei tempi lì (spero tu non vorrai che cerchi di intuire come si scrive "thatcheriana") colpisce nel segno.
Però a me non è piaciuto perché non mi sembra riuscito. Il finale a sorpresa si vede arrivare da lontanissimo, la satira picchia cavalli morti e gli incastri miracolosi della trama mi fanno pensare che (al di fuori della serie "Lost") c'è un limite al numero di coincidenze che si possono sopportare senza sentirsi dentro "scherzi a parte". La mia opinione è largamente contrastata da tutte le recensioni che vedo in giro (in particolare quelle di Anobii e IBS) quindi, come al solito, prendila per quello che vale.