Ci sono tempi per leggere cose impegnate, ma questi non lo sono. E per passare un’oretta sul divano i libri di George Martin non sono niente male. Ho cominciato dopo aver visto l’ottimo primo anno della serie TV “A Game of Thrones” e piano piano sono arrivato alla fine di quanto finora pubblicato.
Il problema principale di questa storia è che non è finita, e se arrivi in fondo dovrai aspettare parecchi anni che il “maledetto ciccione” (così viene chiamato Martin nei forum internet) scriva un altro paio di romanzi (di questo passo almeno 2000 pagine).
Ci sono cavalieri, dame, magia (poca, fortunatamente), personaggi nobili e (molto) meno nobili. Re, puttane, eroi e biechi faccendieri (sembra l’Italia). Tutto è ambientato in un mondo fantasy dove è eternamente medioevo e i personaggi lottano per l’onore e per la gloria. Detto così sembra noiosissimo, una specie di Ivanhoe moderno, ma il tratto distintivo di Martin è la spietatezza verso i suoi personaggi. Se hai un personaggio preferito stai tranquillo che prima o poi gli (le) succede qualcosa di terribile.
I personaggi principali non sono moltissimi, ma quelli di contorno, a volte molto importanti, sono letteralmente centinaia. Io che ho letto i romanzi uno di seguito all’altro mi chiedo come abbiano fatto quelli che li hanno letti nel corso di molti anni. Di certo quando uscirà il nuovo romanzo (the Winds of Winter), probabilmente nel 2014, non mi ricorderò più nulla.
Il dizionario del kindle in questo caso è stato molto utile perché i romanzi sono pieni di termini medioevali (lo sai cos’è un portcullis?).
A Game of Thrones,
A Clash of Kings,
A Storm of Swords,
A Feast for Crows,
A Dance with Dragons