Fra i suonati che rischiano la pellaccia gli alpinisti estremi
meritano un posto particolare. Io ho paura persino in funivia (non si
sa mai, con questi piloti americani in giro) quindi l'unico modo per
provare l'ebbrezza delle cime è di riflesso, dai libri. Ho quindi letto
"Eiger Dreams"
di Jon Krakauer, dodici racconti su avventure alpinistiche. Krakauer è
molto bravo a comunicare la passione, il pericolo e la follia dello
scalare montagne. Vi consiglio di leggere il suo più famoso "Aria sottile" (grandissimo incipit) ma anche questo non è male.
I racconti sono stati scritti in tempi diversi, per varie riviste
quindi la resa è parecchio disuguale. Ma nei tre migliori, uno sulla
sfida di scalare la parete nord dell'Eiger, uno sull'estate terribile che ha ucciso tredici persone sul K2 e uno sull'attacco solitario di Krakauer al Devil's Thumb (un mostro di granito e ghiaccio, in Alaska, che ha ancora una parete inviolata), ci sono pagine di grande forza.
Dal calduccio della mia poltrona ho provato brividi di paura
(confortabilmente fasulli) mentre Krakauer, appeso a ramponi e
piccozze, sbatte con la piccozza sul granito (THUNK!) mentre è solo sul
Devil's Thumb. Il ghiaccio è finito e lui è appeso su una parete
verticale, con 1200 metri di aria sotto di lui, senza corde, senza
radio, senza speranza di soccorso, come una stupida mosca. Ma, a
differenza della mosca, non ha le ali. 
12:12:24 PM
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