La quarta di copertina si guarda bene dal dirtelo, ma "Zero Kill" di Yassir Benmiloud è il terzo libro di una trilogia. Ovvio che tradurre solo questo è una di quelle idee fenomenali che gli editori italiani talvolta hanno. Il fatto che non abbia capito quasi niente deriva in parte da questo, in parte dallo stile ammiccante e pieno di riferimenti alla situazione algerina e di citazioni che ho probabilmente colto in minima parte.
La storia è quella di Youssef Sultane, un giovane militante di un gruppo terrorista algerino, che compie la sua missione suicida e si presenta di fronte ad Allah sperando nella ricompensa. Le cose però non vanno esattamente come il martire si aspettava. Lo stile di Y.B. è molto particolare, fantasioso, quasi demenziale, credo che il compito del traduttore non sia stato dei più semplici, pieno com'è il libro di rimandi e giochi di parole. Purtroppo come ho già detto non sono riuscito ad inserirmi nella storia.
L'unica cosa che ne ho tratto è l'immagine di un paese sbranato da corrotti generali e una guerriglia che non mira ad altro che a sostiturli, come in tanti altri paesi africani.
Qualche anno fa Camilleri ha scritto una serie di raccontini pubblicati su "La Stampa". "Le inchieste del commissario Collura" è la raccolta di questi racconti, pubblicata in forma di libro. Nonostante i soliti espedienti per fare un libro con il minimo indispensabile di pagine e di sforzo non mi è dispiaciuto. In questo periodo sono piuttosto impegnato quindi la sera, prima di spegnere la luce, fa piacere leggere qualcosa di leggero e blandamente divertente.