L'ultimo libro dell'anno è un polpettone di fantascienza. Di solito leggo i libri SF per rilassarmi, ma "Hyperion", di Dan Simmons è tutt'altro che un romanzetto. Se mi fossidocumentato prima di comprarlo certamente non l'avrei letto, perché è un libro veramente impegnativo: l'universo immaginato da Simmons, posto nel ventottesimo secolo dopo la distruzione della terra e la diaspora dei suoi abitanti, è immaginato nei suoi più minuti particolari. La storia ha una complessità da orologiaio e non provo neppure a raccontarla se non per sommi capi.
Sette personaggi si trovano assieme per un pellegrinaggio, probabilmente suicida, allo Shrike, una misteriosa creatura che normalmente affetta visitatori come cotechini. Devono fare presto perché sta per scatenarsi una feroce guerra interstellare. Ognuno ha i suoi motivi e lunghi e dettagliati flashback (e flashback nei flashback, e flasback nei flashback nei flasback) si premurano di informarci della loro storia e di come funzionano le cose in questo ramo della galassia. La storia è talmente complicata che il libro è solo la prima puntata di una quadrilogia e finisce bruscamente (manca solo la scritta "to be continued.." in fondo).
Capisco che raccontato così sembra una schifezza, invece è un libro affascinante, visionario, pieno di riferimenti classici (che mi saranno per lo più sfuggiti) e Simmons è uno scrittore di grande talento che sa trasferire vita e emozioni ai personaggi, anche i più assurdi. Temo però che per affrontare il seguito io abbia bisogno di una vacanza di una certa entità, possibilmente con ombrellone e bibita ghiacciata. Impegnativo.