Mi piace moltissimo come scrive Dennis Lehane, ma non sono un grosso fan degli investigatori seriali, quindi non avrei letto questo "Fuga dalla follia" della serie Kenzie e Gennaro se non fosse che l'ho cominciato in un attimo di debolezza e quindi ho dovuto finirlo.
I due investigatori di Boston sono rapiti e assunti da un magnate per ritrovare la figlia scomparsa. La trama, che non posso raccontare per ovvii motivi, passa attraverso i soliti colpi di scena e inversioni di buoni e cattivi ormai consuete nel genere e, nonostante alcuni punti di debolezza, è condotta con la solita maestria e crudezza da Lehane.
Secondo me però Lehane pensa che i suoi lettori di gialli seriali sono meno intelligenti di quelli degli altri libri (come per esempio Mystic River) perché le cose sono un po' troppo spiegate, per esempio una svolta alla Rashomon della trama viene evidenziata citando il film (un chiaro esempio di "flashing arrow"). A parte questo comunque ottimo (se apprezzi il genere).
Se nei libri montalbaniani si nota un certo invecchiamento di Camilleri, in quelli storici di più. Questo "Le pecore e il pastore" ha come maggior pregio quello di essere molto breve.