Dopo alcune letture non felicissime, l'ultimo libro dell'anno è un ottimo romanzo di Dan Simmons. A un certo punto di "Ilium" un sommergibile proveniente da Giove, guidato da robot semibiologici fanatici di Proust e Shakespeare viene abbattuto in orbita marziana da un dio greco su una biga. Già da qui si capisce che descrivere la trama sarebbe piuttosto complicato.
Lo stile meravigliosamente intricato di Simmons riesce davvero a tenere in piedi una storia così folle da includere la guerra di Troia, una umanità postapocalittica confusa e incapace, una civiltà robotica, piccoli omini verdi, post-umani ed ebrei erranti. Rispetto al termine di paragone più naturale, il ciclo di Hyperion, manca la forza drammatica, quasi horror dei precedenti romanzi (non è detto sia un male: qualcuno mi ha raccontato di aver mollato Hyperion perché gli faceva paura). Per me Simmons esagera nello strizzare l'occhio al lettore (Elena di Troia a un certo punto dice allo sbalordito protagonista che ci sono più dei in cielo in terra di quanti ne contenga la sua filosofia), ma sono dettagli.
Prima di ordinarlo su Amazon sappi che Ilium è solo la prima puntata. Il romanzo termina senza chiudere tutte le domande (anche se evita il cliffhanger, a differenza di Hyperion). Assieme alla seconda (Olympos) dovrai tabaccarti un totale di 1488 pagine.