Come al solito, anche in questo "I segreti erotici dei grandi chef" Irvine Welsh è molto cattivo. La storia, ambientata nella solita Edimburgo e questa volta ai giorni nostri, è quella di Danny Skinner, un ventiquattrenne che piace alle ragazze e che sa stare in compagnia. Danny però beve forte e l'alcool comincia a comprimergli la vita fra l'attesa dello sballo e il doposbronza. E poi c'è quel Brian Kibby, nuovo collega al comune di Edimburgo, un perfetto sfigato tanto più odioso in quanto si pone come patetico antagonista.
Brian non sa chi è suo padre, e quella notte del 1980 in cui è stato concepito, e con cui comincia il libro, è un mistero che Danny si è messo in testa di risolvere, non però attraverso sua madre che non ne vuole sapere di rivelare la verità (se pure la conosce). Forse il vecchio è uno dei cuochi che bazzicavano il locale in cui la madre giovane punk dai capelli verdi serviva come cameriera nel 1980. Forse no.
La storia diventa sempre più cattiva, deviata e senza luce. Brian e Danny si avvitano in una lotta distruttiva, fino ad un epilogo drammatico che vorrebbe essere a sorpresa ma il lettore ha già capito da un po' (è la classica storia a piano inclinato, che abbiamo già letto e visto al cinema).
Non è uno dei romanzi migliori di Welsh. Troppo cupo, troppo poco ironico (ma alcuni spunti sono grandi), troppo concentrato sul bere. Sono molti i difetti che si possono trovare a questo libro, ma non quello di essere noioso. Il finale, sia pure prevedibile, è comunque ben fatto.
PS: non leggete le (vere) recensioni prima del libro, ce ne sono alcune che raccontano decisamente troppo.