"The science of discworld II: The Globe" è il secondo libro in cui Cohen, Stewart e Pratchett presentano le loro teorie sulla vita, l'universo e tutto quanto (42). Il formato è quello di alternare capitoli di Pratchett con la storia dei maghi di Discworld che hanno accidentalmente creato il nostro universo e capitoli in cui Cohen e Stewart ne interpretano il significato.
In questo seconda parte della storia i maghi devono combattere una infestazione di elfi, che agiscono sull'immaginazione degli esseri umani e li rendono superstiziosi. I maghi però possono viaggiare nel tempo e ritoccare gli ingredienti che ci fanno umani. Notano che eliminare l'immaginazione non fa che peggiorare le cose. Gli esperimenti si susseguono finché i maghi scoprono che la chiave di volta del problema è influenzare il teatro elisabettiano. Secondo Cohen e Stewart noi ci differenziamo dagli altri scimpanzè (Pan Troglodytes e Pan Paniscus) perché ci piacciono le storie. Saremmo Pan Narrans (in quanto a Homo Sapiens pensano che sarebbe una buona idea).
I libri di Cohen e Stewart sono sempre interessanti, e l'aggiunta di Pratchett li rende anche divertenti. In questo però il brodo era un po' lunghino. Se aggiungo il fatto che l'edizione che ho letto era scritta nello stesso font che usano le telco per indicare le clausole cruciali dell'abbonamento si capisce come mai ci abbia messo mesi per finirlo.