Tempo fa leggevo il blog di Ned Batchelder (che è prevalentemente tecnico, l'ho cominciato a seguire dopo che è stato citato da Joel Spolsky) . Ned (se posso chiamarlo per nome) ha un figlio autistico ed è quindi assai competente nel giudicare (positivamente) il libro "Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte",
di Mark Haddon. Avevo messo il libro in lista per l'acquisto natalizio
da Amazon, ma più semplicemente l'ho trovato in uno dei miei viaggi da
Feltrinelli.
Il libro (che si legge molto rapidamente) parte dall'uccisione di un
cane con un forcone. Christopher, un ragazzo di 15 anni affetto da
sindrome di Asperger (una forma attenuata di autismo) cerca di
risolvere il caso e durante l'indagine scopre cose inaspettate di se
stesso e della sua famiglia. Il libro è strano e commovente, e ci
mostra questo piccolo dottor Spock alle prese con un mondo che privato
della percezione dei sentimenti è totalmente incomprensibile.
Christopher non capisce le emozioni, non sopporta di essere toccato e
non riesce a immaginare cosa vogliono dire le espressioni sulle facce
della gente. Ricopio un pezzetto:
Mentre dormivo feci uno dei miei sogni preferiti. [..]
Nel sogno non ci sono quasi più superstiti sulla Terra, perché l'intera
popolazione ha contratto un virus. Che non è un virus normale. E' come
il virus di un computer. Lo si prende a causa del significato delle
parolo dette da una persona infetta e di quello che esprime con la
faccia quando le pronuncia, che vuol dire che le persone possono
prenderlo anche soltanto guardando una persona infetta alla
televisione.[..]
E alla fine gli unici superstiti sono quelli che non guardano in faccia
gli altri [..] e queste persone sono tutte persone speciali come me. A
loro piace stare da soli e li incontro molto raramente, perché sono
come gli okapi nella giungla del Congo, una specie di antilope,
timidissima e rara.
E posso andare ovunque nel mondo e so che nessuno mi rivolgerà la parola o mi toccherà o mi farà domande. [..]
E poi il sogno finisce e io sono felice.
Ho visto che da IBS ci sono anche recensioni negative. A me invece è piaciuto molto. Con l'occasione torno a segnalare un articolo di due anni fa apparso su Wired sul legame fra genio tecnologico e autismo. Casomai qualcuno se lo fosse perso.
5:13:20 PM
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