"Lo scheletro che balla" di Jeffrey Deaver è il secondo libro della serie di Lincoln Rhyme, l'investigatore tetraplegico. La trama non è molto importante, perché è un concentrato degli stereotipi del genere. C'è la coppia di investigatori (Rhyme e la bellissima Amelia Sachs) c'è il killer cattivissimo, furbissimo e imprendibile (deve resistere qualche centinaio di pagine al dream team investigativo), ci sono colpi di scena a ripetizione.
Quello che rende questo romanzo godibile (come immagino gli altri della serie) è una gestione veramente ottima dei colpi di scena. Deaver sarebbe stato un ottimo scrittore d'appendice perché riesce ad infilare colpi di scena a ripetizione senza telefonarli. Questo lo salva da una scrittura non impeccabile e una traduzione, a voler essere benevoli, frettolosa [es: a un certo punto il killer sfigura una vittima perché non poteva "disporre del cadavere" e "to dispose of the body" non è esattamente una frase rara, in un giallo].
Io non sono un amante delle serie, ma la signora mi ha fatto ordinare tutti gli altri libri con Rhyme.