Vale il giudizio di allora sulla differenza fra le due saghe, dove una è profonda e spirituale l'altra è moderna e coinvolgente. In questo settimo libro la Rowling deve annodare tutti i fili narrativi rimasti aperti e per farlo deve fare i salti mortali. Ci vuole una grande abilità a farlo senza perdere il filo di questo settimo libro, abilità che la Rowling evidentemente possiede: il libro rimane molto avvincente fino al suo complicato finale.
Chiaramente la trama prevale su tutto e i siparietti divertenti dei primi libri spariscono completamente. Inoltre per passare attraverso a tutte le stazioni di questa via crucis i protagonisti si salvano da situazioni difficili per un pelo tante di quelle volte che a un certo punto mi è parso di leggere un romanzo di appendice. Ma questi sono difetti marginali per un libro che chiude una serie di sette. C'è azione in abbondanza e i buoni (posso dirlo senza eccessivi spoiler) alla fine trionfano.